STORIA di un Bed&Breakfast in Piemonte
Da Falegnameria a Molino
per poi diventare
- B&B IL MOLINO -
Tra le antiche rocche del Roero e le Langhe del Barolo, i nostri avi, nel corso dei secoli , videro nascere e finire centinaia di storie... una in particolare voglio raccontarvi.
E' la storia di una famiglia che a metà dell'Ottocento, con l'ausilio di forti braccia, costruì solide fondamenta, innalzò spesse mura e aprì luminose stanze con rustiche volte.
L'edificio si ergeva su possedimenti Sabaudi di seguito venduti ai privati e si affacciava sul Parco del Castello Reale di Govone ove Carlo Felice di Savoia era solito trascorrere i suoi momenti di tranquillità e riposo.
Inizialmente verso la metà dell’ ‘800 il cavaglier Minasso, che aveva lo stesso mio cognome ma non vi è nessun vincolo di parentela, utilizzò l’edificio come abitazione e falegnameria e fece costruire a sue spese un’accesso diretto da casa sua (oggi il B&B il MOLINO) al Parco del Castello di Govone.
Si narra che fosse un fine falegname e che contribuì in molti lavori all’esecuzione di opere lignee all’interno del Castello di Govone tra cui: porte, finestre, persiane, soffitti e palchetti.
Posso testimoniare personalmente nei fatti l’appellativo “Fine falegname” del cavaglier Minasso dicendovi che i serramenti esterni e le porte interne dell’attuale edificio di mia proprietà il B&B - il MOLINO - sono in gran parte originali ed hanno un centinaio d’anni per cui devono essere per forza di buona qualità.
In seguito nei primi del ‘900 l’edificio utilizzato come abitazione e falegnameria venne acquistato dai Mugnai di Govone e lo chiamarono il MOLINO.
I Mugnai avevano altri 2 Mulini nei dintorni; uno a Govone in località Piana e l’altro a Magliano alfieri.
Perchè MOLINO e non MULINO.
Lo decisero i vecchi saggi del paese secondo
un’aneddoto raccontatomi da Gino Malvicino che a Govone raccoglieva e raccontava
storie per restituire loro la memoria.
I vecchi saggi vennero interpellati poichè si stava decidendo il nome di un edificio che sarebbe diventato simbolico per Govone, vista la vocazione agricola del paese, per cui si riunirono attorno ad un tavolo e, tra un bicchiere di Barbera ed un salame, si arrivò alla conclusione:
“lo chiameremo MOLINO” !
Dal latino molinum derivante da mola.
MOLINO anche per distinguerlo dai due MULINI ad acqua già presenti.
Distinguerlo perchè si trovava sulla sommità della collina più alta e precisamente nel Centro Storico di Govone per cui, non avendo un fiume o un rio al fianco, veniva alimentato tramite una cabina elettrica.
Era uno dei primi MOLINI elettrici in Italia !
In Italia la realizzazione di elettrodotti ebbe forte impulso a cavallo dell'inizio del XX secolo. Nel 1900 la città di Milano contava 180 km di linee elettriche, di cui 80 in alta tensione.
Strana collocazione la sommità di una collina
per un MOLINO ?
il MOLINO gli serviva poichè era nel Centro Storico del paese di Govone in posizione dominante sulla collina. Dalla strada per Torino alzando lo sguardo si faceva e si fa notare al fianco del Castello di Govone.
Era una collocazione sicuramente più comoda per non far affrontare molta strada ai clienti del centro storico del Paese, ai tempi molto più numerosi di quelli nelle varie frazioni.
Una volta non era come ai giorni nostri che le distanze contano molto poco. Con i cavalli, gli asini ed i buoi non si faceva molta strada !
Questo MOLINO divenne ben presto luogo d'incontro contadino, fatto di semplicità e serenità, ove i braccianti portavano il grano per vederlo trasformare in farina sotto
la pressione di pesanti macine di pietra per poi farne uno degli alimenti fondamentali per il sostentamento dell’epoca: il Pane !
....Ora arriviamo ai giorni nostri !
Dopo un sapiente e rispettoso restauro nel 2002 io e mia moglie abbiamo aperto il B&B il MOLINO che dona all’ospite una dimora ideale per soggiorni esclusivi immersi in atmosfere calde, accoglienti e ricercate adatte per rigenerarsi dagli stress quotidiani.
Le camere offrono una vista privilegiata sulle colline dei Borghi antichi delle Langhe-Roero e Monferrato fino a scorgere la Basilica di Superga e, all'orizzonte, la catena montuosa delle Alpi incornicia il panorama.
In poche parole la vista panoramica è sui paesaggi tipici del Piemonte.
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